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ĢInnoģ

1. Fra immensi, atroci spasimi
si spense alfin la vita
al Figlio dell'Eterno,
dell'alma nostra aita;

del nostro core il palpito

l'amore e la beltā.

 

2. Sulla funerea coltrice

ahi! lo veggiamo estinto,

e il suo adorato volto

di morte e sangue tinto;

luce e sospir degli angeli

sepolto presto andrā.

 

3. Ecco dei crudi spasimi

la vittima divina,

dalla proterva insania

resa fatal ruina.

Fra i disonor del Golgota

e morto il Redentor.

 

4. Il sol sdegnato annuvola

il suo fiammante viso

dall'inumano scempio

del Salvatore ucciso;

e piange, ahimč, con fremito

la terra a tanto orror.